Sanihelp.it - Pochi zuccheri e tante fibre: si può sintetizzare così il risultato di uno studio pubblicato su Lancet Gastroenterology & Hepatology, circa la migliore gestione della sindrome dell'intestino irritabile (IBS).
Lo studio è stato condotto da Sanna Nybacka dell'Università di Göteborg in Svezia e si è concentrato su come gestire al meglio l'IBS puntando più sulla dieta che su trattamenti farmacologici.
L'IBS è una sindrome molto diffusa e che impatta molto negativamente sulla qualità della vita poichè il suo corteo sintomatologico è estremamente fastidioso con diarrea, stitichezza, gonfiore, mal di stomaco.
Nello studio in questione i pazienti reclutati hanno seguito per un mese o una dieta povera di un gruppo specifico di zuccheri e carboidrati presenti nei latticini nel grano e in alcuni tipi di frutta e verdure, i cosidetti FODMAP, carboidrati a catena corta che vengono scarsamente assorbiti nel tratto gastro-intestinale.
Il secondo gruppo, invece, è stato invitato a seguire una dieta ricca di fibre ovvero comprendeva alimenti che ne contengono in grandi quantità come noci, semi, legumi e verdure, come il cavolo, ma povera in tutti i tipi di carboidrati, zuccheri e amido.
Entrambi i gruppi dopo un mese hanno evidenziato un miglioramento nella loro sintomatologia superiore a quella che si può ottenere attraverso il trattamento farmacologico.
Secondo gli autori del lavoro di ricerca è molto importante personalizzare il trattamento dietetico nei pazienti che soffrono di questo disturbo e in questo senso, la ricerca scientifica ha sicuramente ancora molto da dire.
2024-05-01T22:09:15Z dg43tfdfdgfd